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24/02/2016
di Alessandra La Rosa

OpenX estende il suo Bidder anche alle inventory in-app

Justin Re, director of product management: «Un passo naturale. Il mobile sta diventando rapidamente una grande fetta di mercato, sia per i publisher che per la stessa OpenX»

OpenX potenzia i suoi strumenti per gli acquisti adv in programmatic su mobile, con il lancio del nuovo OpenX Bidder for Apps. La novità è un'estensione della soluzione di bidding già esistente per desktop e mobile web, dedicata stavolta agli annunci sulle app, che si propone di massimizzare la domanda e accrescere la competizione sulle inventory mobile in-app, portando in ultima istanza un aumento di rendimento per gli sviluppatori di applicazioni. Bidder for Apps è costruito sulla stessa tecnologia di OpenX Bidder per desktop e mobile web e aiuta i publisher a ottenere il reale valore di ogni impression in real time avendo la partecipazione nativa dell'OpenX Ad Exchange nella logica di selezione degli annunci dell'ad server primario. In pratica, quando si usa il Bidder per le app, gli sviluppatori possono integrare una sorta di connettore che restituisce un prezzo garantito dall'OpenX Ad Exchange. Prezzo che viene presentato direttamente nel loro ad server primario, il quale sarà dunque forzato a competere in maniera più aggressiva per superare la cifra di OpenX. Competizione, naturalmente, a tutto vantaggio dello sviluppatore, che può ottenere così un guadagno migliore dalla propria inventory in-app. «Estendere la nosta soluzione di bidding all'ambiente delle app è stato uno step naturale, visto che il mobile sta diventando rapidamente una grande fetta di mercato, sia per i publisher che per la stessa OpenX», ha commentato Justin Re, director of product management di OpenX. «Bidder for Apps - ha aggiunto il manager - sfrutta la nostra profonda conoscenza delle meccaniche dell'header bidding, capaci di produrre un aumento delle revenue pubblicitarie dal 20 al 50% per i nostri publisher desktop e mobile. Adesso siamo entusiasti di poter offrire un prodotto che possa portare risultati ugualmente eccezionali ai nostri editori di app».    

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