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26/01/2015
di Simone Freddi

Viewability al centro del nuovo Leonardo.it

Grazie a formati innovativi come la "Skin Mobile", la nuova versione del "Magazine delle Passioni" di Triboo Media garantisce performance pubblicitarie sopra la media su ogni dispositivo. Intanto, per il gruppo di cui è a.d. Alberto Zilli (nella foto) il programmatic è «uno dei principali driver di crescita»

Viewability in primo piano nel nuovo Leonardo.it, la cui nuova versione è stata ufficialmente lanciata lunedì. Tra le diverse novità in campo editoriale e pubblicitario studiate da Triboo Media per il proprio “Magazine delle Passioni”, aggiornato in chiave fully responsive e fortemente multimediale, spicca anche lo sforzo per garantire agli inserzionisti la massima visibilità delle campagne su ogni device. «Abbiamo potenziato le caratteristiche tecnologiche del magazine, grazie a miglioramenti della viewability in termini di performance dei banner, delle campagne desktop e del sito stesso», ci ha spiegato Alberto Zilli, amministratore delegato di Triboo Media. «Leonardo.it offre una versione fully responsive per conferire un’esperienza di visione e navigazione ottimale su ogni dispositivo, in ottica sia di usabilità utente sia di ottimizzazione delle pianificazioni mobile, con un duplice obiettivo, sia editoriale che commerciale. Ricordo che Leonardo.it è stato il primo magazine verticale italiano ad aver adottato la tecnologia responsive, e, ad oggi, l’audience che naviga il magazine da mobile ha già raggiunto il 50% degli accessi». Punto chiave per il miglioramento dei dati di viewability, ha specificato Zilli, è stato lo sviluppo di formati pubblicitari in grado di auto adattarsi al dispositivo di fruizione, come la “skin mobile”, formato proprietario che permette di risolvere una criticità tipica della viewability, ossia che le tradizionali skin non sono generalmente visibili nella navigazione da smartphone. «“Skin mobile” – spiega Zilli - si presenta come un formato di domination posizionato nella parte alta dei siti del network, in grado di seguire l’utente anche quando prosegue nella lettura dei contenuti della pagina, scrollando verticalmente su di essa. Lo stesso accade da PC con le Skin, la cui visualizzazione è “staccata” dallo scrolling della pagina. Come la “Skin mobile”, che è un nostro formato proprietario che eroghiamo in sostituzione alla skin solo sugli utenti mobile, anche gli altri placement pubblicitari di Leonardo, come il masthead, il box 300x250 e i formati video sono studiati per adattarsi al meglio al device di fruizione». Negli ultimi tempi, il tema della viewability è sempre più sentito da chi pianifica online. «Il nostro impegno è quello di fornire il miglior servizio possibile al mercato - assicura Alberto Zilli -. Per far questo ci siamo muniti di tool tecnologici in grado di monitorare la viewability dei nostri formati e abbiamo lavorato intensamente per modificare e adeguare i placement, al fine di ottenere i risultati che il mercato richiede, e dove possibile anche migliorare i benchmark. Attualmente siamo in grado di garantire tassi di viewability superiori alle medie di mercato (i valori mediani sono intorno al 50%, ndr), ma ci dev’essere anche ragionevolezza da parte dei clienti su questo tema, in quanto la viewability 100% non esiste. In primis, perché non tutti i fattori che incidono su questo paramentro sono del tutto determinabili da noi, per esempio il comportamento dell’utente e la creatività più o meno in grado di attirare l'attenzione, e in secondo luogo perché alcune visualizzazioni sfuggono alla tecnologia attuale». Per quanto più in generale riguarda il Programmatic, per Triboo Media si tratta di una fonte di ricavi in rapida crescita, afferma Zilli. «La verticalità del network e la nostra capacità di coprire profili interessanti rendono il Programmatic uno dei nostri principali driver di crescita, assieme al Performance e ai progetti speciali», spiega il manager. «Su un sito molto verticale come Motori.it, per esempio, il 70/80% dell’audience visita il listino, e questo è un dato di sicuro interesse per pianificazioni mirate in audience targeting non solo sul nostro vertical automotive, ma anche sulle altre properties che abbiamo in gestione. Programmatic significa meno dispersione, e questo rappresenta una grande opportunità per noi, per gli editori nostri partner e per i clienti», conclude Zilli.

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