• Programmatic
  • Engage conference
  • Engage Play
02/04/2015
di Alessandra La Rosa

CTR e tassi di interazione "volano" per gli annunci con una viewability di oltre il 70%

A dirlo è il Viewability Benchmark Report di Sizmek, secondo cui, inoltre, i tassi di visibilità aumentano se l'inserzionista adotta formati più interattivi, o se si usa l'HTML5 invece del Flash

Che correlazione c'è tra le performance di un annuncio adv e la sua visibilità? Quali fattori fanno aumentare le probabilità che un annuncio venga effettivamente visto? Prova a rispondere Sizmek, piattaforma aperta di gestione degli annunci pubblicitari per le campagne multiscreen, col suo nuovo Viewability Benchmark Report. Lo studio, condotto da Sizmek Research, analizza i dati di viewability provenienti da oltre 240 miliardi di measured impression rilevate nel corso dell’anno 2014. Sizmek Research concorda con lo IAB “State of Viewability Transaction 2015”, in particolare nella sua raccomandazione di utilizzare in una campagna la soglia del 70% di impression per soddisfare gli standard di viewability per costituire un benchmark affidabile per la performance di un annuncio. Ciò equivale a dire che di tutte le impression misurate (quelle che possono essere misurate attraverso gli strumenti di un operatore del settore), il 70% soddisfa la viewability standard minima del 50% per un annuncio che è stato visto almeno 1 secondo. Dai risultati del Viewability Benchmark Report di Sizmek emerge che click-through rate e tassi di interazione per gli annunci con impression superiori alla soglia media di viewability del 70% sono di parecchio più elevati rispetto ad annunci con impression inferiori alla soglia del 70%. Inoltre, lo studio ha identificato altri fattori che fanno crescere le probabilità che un annuncio sia visto. Ad esempio, il fatto che i tassi di viewability aumentano se l'inserzionista adotta formati più interattivi, o che l'HTML5 accresce il tasso di viewability più del Flash. Inoltre, dal report emergono anche altri due trend: creatività specifiche per il mobile risultano più visibili rispetto a quelle create per il desktop sia in modalità diretta verso i publisher, sia tramite DSP o altri; e annunci distribuiti direttamente agli editori hanno una viewability più alta rispetto a quelli distribuiti in modalità programmatica. «Le specifiche e le definizioni senza dubbio continueranno ad essere al centro di discussioni, ma i recenti sforzi di standardizzazione della terminologia della viewability portano il settore verso un mercato più trasparente per la pubblicità digitale, e la nostra ricerca lo conferma - commenta Alex White, v.p. product strategy di Sizmek -. Chiaramente, misurando se un annuncio è visibile dà all'industria un punto di partenza per negoziare un vero engagement». È possibile scaricare il report completo Viewability Benchmark di Sizmek a questo link.

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI